I
DemocraticiLAICI
“Democrazia
Partecipata”
“Quadrare
il Cerchio”
ESPOSTO al Commissariato
di P.S. di Sarzana
e.p.c. ai Presidenti della R.I. degli ultimi 10
anni
IL SISTEMA politico, oggi, ha stravolto il normale
vivere comune ancora ispirato dalla Costituzione Repubblicana. Nel
più alto momento partecipativo del Popolo Sovrano, viene meno la
possibilità di una scelta consapevole dei governanti. Si continua a
delegittimare un componente politica tradizionale che ha una storia
ben precisa.
Da anni è stata, vieppiù, impedita la formazione
di un'OPINIONE Pubblica cosciente, metodicamente fornita di
INFORMAZIONE corretta e completa. Le ISTITUZIONI dovrebbero garantire
la possibilità di diffusione delle IDEE che altri, da tempo,
cercano, in ogni modo di far circolare, in provincia di La Spezia, in
particolare, ma anche su tutto il territorio nazionale. C'è qualcuno
che lo sta impedendo.
Il sistema politico oggi, appare visibilmente regredito e non sta producendo soddisfazione ai bisogni di una Comunità impoverita, gravata, insicura, paurosa, preoccupata … Si è indebolito il concetto dello STATO di DIRITTO, in cui i cittadini hanno affidato allo STATO il compito di garantire sicurezza … giustizia … salute … istruzione … informazione, in cambio di tasse, imposte progressive che servano a mantenere ISTITUZIOINI... SERVIZI adeguati. Siamo arrivati al punto che più della metà di tutti i Cittadini elettori non riconoscono più, metodicamente, lo STATO. La parte restante, in parte è di minor età e in parte si divide fra liste sempre meno pensierose di interessi generali e sempre più palesamenti interessata ad aspetti particolari. I servizi aumentano di costo e sempre meno danno prestazioni adeguate al livello europeo ed a tutti gli utenti. La parte che ancora divide il proprio consenso fra gruppi litigiosi e poco propensi al dialogo e al confronto con chi riesce a produrre IDEE, in linea con la Legge fondamentale dello Stato, appare pure essa poco soddisfatta e sicura. Sembra più preoccupata di mantenere per sé quello che è riuscita fin'ora ad ottenere. Si vive una situazione di precarietà con insufficienti prospettive di ripresa. Occorre uno sforzo generale di consapevolezza e di ritorno allo spirito della Costituzione. Le istituzioni sono chiamate ad un'impennata di dignità. I nostri Circoli, dopo le elezioni del 2012 hanno sentito di dover tentare il coinvolgimento, in questo sforzo, della Presidenza della R.I.. Non riusciamo a mollare!
Oggi dopo
l'aggravarsi della situazione in senso mondiale, dopo le recenti
elezioni regionali, sentiamo la necessità di ripartire dal
Territorio, senza perdere di vista il livello nazionale, per
coinvolgere le istituzioni al fine di interrompere processi ritenuti
ormai devastanti sul piano sociale e che stanno interessando, in modo
ingiustificato e pericoloso la formazione di OPINIONE
PUBBLICA.
Appare sempre più complessa la possibilità di effettuare reale
controllo sul mondo politico, lasciato più libero dopo il trattato
di MAASTRICHT.
Nel frattempo i vari governi locali e nazionali con leggi,
regolamenti, norme in generale di concentramento del potere
sull'esecutivo hanno aumentato la possibilità di litigiosità nel
tessuto sociale. Invece di equilibrio è aumentata la tensione fra
legislativo, esecutivo, giudiziario, informativo. Ne risulta, di
fatto, stravolto il dettato costituzionale ed il concetto di
Democrazia parlamentare propenso al confronto, al dialogo, alla
ricerca di mediazione. Sul territorio, l'equilibrio dei poteri da
tempo è sparito ed il ruolo di mediazione è stato sempre più reso
impotente. Abbiamo organizzato, su queste problematiche 4 (quattro)
convegni dal 1996 in poi. Anche il potere giudiziario appare più
oscillante … indebolito da prime indagini di organi che sembrano
aver perduto il senso dell'imparzialità. L'autonomia nella P.A.
, appare indebolita dalle leggi “Bassanini” che hanno spostato la
responsabilità su organi che però sono influenzabili
dall'Esecutivo, per altre vie. Abbiamo chiesto ripetutamente e in più
sedi di esser ascoltati. In una situazione così aggrovigliata
abbiamo suggerito, senza esiti, la costruzione di codici
di comportamento
locali. Ma occorre una maggior presenza nel voler incidere sul ruolo
che a ognuno spetta in una democrazia parlamentare. La COSTITUZIONE,
madre di tutte le 150000 leggi italiane, appare un bel ricordo tanto
più che spesso si sente la volontà d'influire, da parte
dell'esecutivo, anche sugli organi di garanzia istituzionale. Il
momento è difficile! È
, da poco, incorso un atteggiamento di sana rivolta istituzionale e
ci sentiamo orgogliosi di aver fondato un Movimento, vent'anni fa,
che fa aperto richiamo alla “Democrazia
Partecipata”
ed al motto di “Diritti e
Doveri”
per una società propensa a salvaguardare il valore della Pace
sociale.
È tutto perduto? No, assolutamente! Quel Popolo che, oggi, in
maggioranza ha perduto ogni fiducia negli attuali delegati che
continuano, in gran parte, a dare esempi di immoralità densa,
pervicace, costante … rappresenta una riserva di IDEA
COSTITUZIONALE
che vuole vivere in Società lavorando, costruendo, per produrre
anche per quelli che non possono … per esercitare il nobile ruolo
della SOLIDARIETÀ …
in un contesto dove equità,
trasparenza
appaiono corrispettivo di libertà
non di abuso, omissione, ingiustizia, “pelosi”. Chi siamo, noi,
per parlare così? Siamo una scheggia di cultura LAICA
repubblicana, figli della cultura Mazziniana che vive sparsa per
tutta ITALIA
e tutta EUROPA
… che ha fondato due strumenti di lavoro politico e culturale a
custodia della democrazia e della repubblica. Quando abbiamo avuto
sentore che al TERRORISMO
sconfitto da un popolo maturo si cercava di sostituire sistemi
elettorali, come le leggi 81/93 e 267/2000 si
cercava di annullare il ruolo di un Popolo maturo … abbiamo
costruito quei due strumenti di cui abbiamo parlato.
IL TEMPO
oggi ci dice che con i sistemi elettorali bipolari e maggioritari si
è innescato un metodo che ha sopito il merito , l'attenzione,
l'impegno. Con i nostri due strumenti, in contatto costante con amici
nazionali, abbiamo invece teso a difendere una costituzione che
rappresenta il presupposto della REPUBBLICA
e della DEMOCRAZIA.
L'aver avuto idee diverse dalla maggioranza, ma in linea con la
COSTITUZIONE, ci ha reso, agli occhi dei governanti, come nemici da
eliminare. Ci sono riusciti quasi completamente ma hanno portato il
Paese ad una crisi istituzionale profonda. In questa lotta per
renderci invisibili non abbiamo sentito il conforto dello Stato.
Abbiamo sentito, fin'ora, di non essere completamente sostenuti dalle
ISTITUZIOINI. I
Democratici, nati nel 1993, espressione di cultura repubblicana,
liberale, radicale, socialista, cattolico-liberale, sono stati
“maltrattati” da un bipolarismo che è apparso, col tempo, fin
troppo zoppo. Non sapevamo però, o non avevamo capito bene la
volontà di eliminarci. Questi sentimenti sono estranei alla nostra
cultura. Ma col tempo abbiamo dovuto convincerci che ci siano state
delle specifiche volontà e dei conseguenti atteggiamenti tesi a far
sparire l'esistenza della nostra cultura nella società italiana.
Chiediamo aiuto alle istituzioni che operano ancora all'interno di
una costituzione che prevede ancora l'indipendenza della p.a. ed in
un contesto dove la maggioranza dei cittadini ha scelto di non
praticare l'attività politica, di dimostrare maggior attenzione,
perché i principi costituzionali siano difesi con trasparenza e
lealtà. In questo contesto, vitale ci è apparso i ruolo dei MEDIA
. Quello che in modo traslato viene definito il quarto potere, ha
svolto e sta svolgendo un ruolo essenziale per la sopravvivenza della
Democrazia. Va recuperato per
permettere la formazione di una forte opinione pubblica.
Quando nessun strumento di INFORMAZIONE
riesce a far rimbalzare il ruolo di chi ha lottato per la Democrazia
Partecipata
ed ha subito aggressioni , le più varie e le più pesanti … vuol
dire che siamo entrati nell'anomalia del SISTEMA.
Questo sistema presenta aspetti che non sono previsti come
costruttori di democrazia e di pace. Aspetti di questo genere si sono
presentati anche prima delle ultime elezioni
regionali.
Non sono stati descritti . Non si è voluto presentare all'opinione
pubblica, in Liguria, una posizione politica che per noi voleva
essere costruttiva e produttrice di distensione. Nel giro di cinque
mesi i nostri circoli hanno elaborato con costanza, sul nostro blog,
una posizione politica che come tutte poteva esser d'aiuto al
CAMBIAMENTO
di conduzione politica e di rapporti fra POLITICA
e SOCIETÀ
. Nessun organo d'informazione, né locale né nazionale … non il
Il Secolo XIX, non La Nazione,
non Il Tirreno, non Il Fatto Quotidiano, non TLS (tele Liguria sud) …
non giornali on line, hanno
saputo e voluto dare visibilità alla nostra costante produzione
politica che solo nell'ultimissima fase temporale e locale ha
dimostrato di esser gradita a un'opinione pubblica sfiduciata. Dove
abbiamo potuto operare direttamente e per pochissimo tempo si sono
visti i risultati del gradimento di opinione pubblica. Qui esiste e
si è manifestata un'anomalia che va analizzata , scoperta, e
combattuta perché opera per l'annullamento di una voce che abbiamo
sentito, negli anni giudicata pericolosa da chi ha esercitato un
potere senza risultati. Chi ha esercitato e continua ad esercitare
potere non ha di sicuro operato per lo sviluppo e la crescita della
società. Almeno nella parte finale di questo processo degenerativo
vorremmo esser aiutati per impedire il completamento di una volontà
non espressa ma esistente. La
DELEGITTIMAZIONE in corso da tempo nei nostri confronti non ha
dimostrato di esser produttiva di vantaggi per la collettività.
CHIEDIAMO ALLO STATO DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI CHE L'HANNO
DETERMINATA.
Le ELEZIONI
con le quali si rinnovano gli organi di governo della società, a noi
non appaiono regolari. Non appaiono regolari perché si è impedito e
si impedisce alla gente di conoscere realmente i risultati delle
amministrazioni precedenti e le capacità ed i meriti dei candidati
amministratori. L'INFORMAZIONE
in questa opera di demolizione di una sana democrazia ha assunto un
ruolo di tramite importantissimo e deve spiegare a quale interesse
risponda il non vedere, il non
sentire
la presenza di soggetti attivi, legittimati a parlare ed informare
l'opinione pubblica dalla loro
storia.
Riteniamo l'informazione una causa preponderante del disorientamento
dell'opinione pubblica. Chiediamo aiuto a voi e a tutte le altre
istituzioni che potranno essere coinvolte. La
Costituzione è ancora vigente e noi siamo a disposizione per tutti i
chiarimenti del caso.
18 giugno
2015
Il Portavoce Mario Battiglia
www.democraticilaici.blogspot.it
– tel. 0187 66 714
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