mercoledì 24 giugno 2015

ESPOSTO al Commissariato di P.S. di Sarzana e.p.c. ai Presidenti della R.I. degli ultimi 10 anni

I DemocraticiLAICI

Democrazia Partecipata”
Ass. DIRITTI e DOVERI

Quadrare il Cerchio”


ESPOSTO al Commissariato di P.S. di Sarzana
e.p.c. ai Presidenti della R.I. degli ultimi 10 anni

IL SISTEMA politico, oggi, ha stravolto il normale vivere comune ancora ispirato dalla Costituzione Repubblicana. Nel più alto momento partecipativo del Popolo Sovrano, viene meno la possibilità di una scelta consapevole dei governanti. Si continua a delegittimare un componente politica tradizionale che ha una storia ben precisa.
Da anni è stata, vieppiù, impedita la formazione di un'OPINIONE Pubblica cosciente, metodicamente fornita di INFORMAZIONE corretta e completa. Le ISTITUZIONI dovrebbero garantire la possibilità di diffusione delle IDEE che altri, da tempo, cercano, in ogni modo di far circolare, in provincia di La Spezia, in particolare, ma anche su tutto il territorio nazionale. C'è qualcuno che lo sta impedendo.

 
Il sistema politico oggi, appare visibilmente regredito e non sta producendo soddisfazione ai bisogni di una Comunità impoverita, gravata, insicura, paurosa, preoccupata … Si è indebolito il concetto dello STATO di DIRITTO, in cui i cittadini hanno affidato allo STATO il compito di garantire sicurezza … giustizia … salute … istruzione … informazione, in cambio di tasse, imposte progressive che servano a mantenere ISTITUZIOINI... SERVIZI adeguati. Siamo arrivati al punto che più della metà di tutti i Cittadini elettori non riconoscono più, metodicamente, lo STATO. La parte restante, in parte è di minor età e in parte si divide fra liste sempre meno pensierose di interessi generali e sempre più palesamenti interessata ad aspetti particolari. I servizi aumentano di costo e sempre meno danno prestazioni adeguate al livello europeo ed a tutti gli utenti. La parte che ancora divide il proprio consenso fra gruppi litigiosi e poco propensi al dialogo e al confronto con chi riesce a produrre IDEE, in linea con la Legge fondamentale dello Stato, appare pure essa poco soddisfatta e sicura. Sembra più preoccupata di mantenere per sé quello che è riuscita fin'ora ad ottenere. Si vive una situazione di precarietà con insufficienti prospettive di ripresa. Occorre uno sforzo generale di consapevolezza e di ritorno allo spirito della Costituzione. Le istituzioni sono chiamate ad un'impennata di dignità. I nostri Circoli, dopo le elezioni del 2012 hanno sentito di dover tentare il coinvolgimento, in questo sforzo, della Presidenza della R.I.. Non riusciamo a mollare!
Oggi dopo l'aggravarsi della situazione in senso mondiale, dopo le recenti elezioni regionali, sentiamo la necessità di ripartire dal Territorio, senza perdere di vista il livello nazionale, per coinvolgere le istituzioni al fine di interrompere processi ritenuti ormai devastanti sul piano sociale e che stanno interessando, in modo ingiustificato e pericoloso la formazione di OPINIONE PUBBLICA. Appare sempre più complessa la possibilità di effettuare reale controllo sul mondo politico, lasciato più libero dopo il trattato di MAASTRICHT. Nel frattempo i vari governi locali e nazionali con leggi, regolamenti, norme in generale di concentramento del potere sull'esecutivo hanno aumentato la possibilità di litigiosità nel tessuto sociale. Invece di equilibrio è aumentata la tensione fra legislativo, esecutivo, giudiziario, informativo. Ne risulta, di fatto, stravolto il dettato costituzionale ed il concetto di Democrazia parlamentare propenso al confronto, al dialogo, alla ricerca di mediazione. Sul territorio, l'equilibrio dei poteri da tempo è sparito ed il ruolo di mediazione è stato sempre più reso impotente. Abbiamo organizzato, su queste problematiche 4 (quattro) convegni dal 1996 in poi. Anche il potere giudiziario appare più oscillante … indebolito da prime indagini di organi che sembrano aver perduto il senso dell'imparzialità. L'autonomia nella P.A. , appare indebolita dalle leggi “Bassanini” che hanno spostato la responsabilità su organi che però sono influenzabili dall'Esecutivo, per altre vie. Abbiamo chiesto ripetutamente e in più sedi di esser ascoltati. In una situazione così aggrovigliata abbiamo suggerito, senza esiti, la costruzione di codici di comportamento locali. Ma occorre una maggior presenza nel voler incidere sul ruolo che a ognuno spetta in una democrazia parlamentare. La COSTITUZIONE, madre di tutte le 150000 leggi italiane, appare un bel ricordo tanto più che spesso si sente la volontà d'influire, da parte dell'esecutivo, anche sugli organi di garanzia istituzionale. Il momento è difficile! È , da poco, incorso un atteggiamento di sana rivolta istituzionale e ci sentiamo orgogliosi di aver fondato un Movimento, vent'anni fa, che fa aperto richiamo alla “Democrazia Partecipata” ed al motto di “Diritti e Doveri” per una società propensa a salvaguardare il valore della Pace sociale. È tutto perduto? No, assolutamente! Quel Popolo che, oggi, in maggioranza ha perduto ogni fiducia negli attuali delegati che continuano, in gran parte, a dare esempi di immoralità densa, pervicace, costante … rappresenta una riserva di IDEA COSTITUZIONALE che vuole vivere in Società lavorando, costruendo, per produrre anche per quelli che non possono … per esercitare il nobile ruolo della SOLIDARIETÀ … in un contesto dove equità, trasparenza appaiono corrispettivo di libertà non di abuso, omissione, ingiustizia, “pelosi”. Chi siamo, noi, per parlare così? Siamo una scheggia di cultura LAICA repubblicana, figli della cultura Mazziniana che vive sparsa per tutta ITALIA e tutta EUROPA … che ha fondato due strumenti di lavoro politico e culturale a custodia della democrazia e della repubblica. Quando abbiamo avuto sentore che al TERRORISMO sconfitto da un popolo maturo si cercava di sostituire sistemi elettorali, come le leggi 81/93 e 267/2000 si cercava di annullare il ruolo di un Popolo maturo … abbiamo costruito quei due strumenti di cui abbiamo parlato. IL TEMPO oggi ci dice che con i sistemi elettorali bipolari e maggioritari si è innescato un metodo che ha sopito il merito , l'attenzione, l'impegno. Con i nostri due strumenti, in contatto costante con amici nazionali, abbiamo invece teso a difendere una costituzione che rappresenta il presupposto della REPUBBLICA e della DEMOCRAZIA. L'aver avuto idee diverse dalla maggioranza, ma in linea con la COSTITUZIONE, ci ha reso, agli occhi dei governanti, come nemici da eliminare. Ci sono riusciti quasi completamente ma hanno portato il Paese ad una crisi istituzionale profonda. In questa lotta per renderci invisibili non abbiamo sentito il conforto dello Stato. Abbiamo sentito, fin'ora, di non essere completamente sostenuti dalle ISTITUZIOINI. I Democratici, nati nel 1993, espressione di cultura repubblicana, liberale, radicale, socialista, cattolico-liberale, sono stati “maltrattati” da un bipolarismo che è apparso, col tempo, fin troppo zoppo. Non sapevamo però, o non avevamo capito bene la volontà di eliminarci. Questi sentimenti sono estranei alla nostra cultura. Ma col tempo abbiamo dovuto convincerci che ci siano state delle specifiche volontà e dei conseguenti atteggiamenti tesi a far sparire l'esistenza della nostra cultura nella società italiana. Chiediamo aiuto alle istituzioni che operano ancora all'interno di una costituzione che prevede ancora l'indipendenza della p.a. ed in un contesto dove la maggioranza dei cittadini ha scelto di non praticare l'attività politica, di dimostrare maggior attenzione, perché i principi costituzionali siano difesi con trasparenza e lealtà. In questo contesto, vitale ci è apparso i ruolo dei MEDIA . Quello che in modo traslato viene definito il quarto potere, ha svolto e sta svolgendo un ruolo essenziale per la sopravvivenza della Democrazia. Va recuperato per permettere la formazione di una forte opinione pubblica. Quando nessun strumento di INFORMAZIONE riesce a far rimbalzare il ruolo di chi ha lottato per la Democrazia Partecipata ed ha subito aggressioni , le più varie e le più pesanti … vuol dire che siamo entrati nell'anomalia del SISTEMA. Questo sistema presenta aspetti che non sono previsti come costruttori di democrazia e di pace. Aspetti di questo genere si sono presentati anche prima delle ultime elezioni regionali. Non sono stati descritti . Non si è voluto presentare all'opinione pubblica, in Liguria, una posizione politica che per noi voleva essere costruttiva e produttrice di distensione. Nel giro di cinque mesi i nostri circoli hanno elaborato con costanza, sul nostro blog, una posizione politica che come tutte poteva esser d'aiuto al CAMBIAMENTO di conduzione politica e di rapporti fra POLITICA e SOCIETÀ . Nessun organo d'informazione, né locale né nazionale … non il Il Secolo XIX, non La Nazione, non Il Tirreno, non Il Fatto Quotidiano, non TLS (tele Liguria sud) … non giornali on line, hanno saputo e voluto dare visibilità alla nostra costante produzione politica che solo nell'ultimissima fase temporale e locale ha dimostrato di esser gradita a un'opinione pubblica sfiduciata. Dove abbiamo potuto operare direttamente e per pochissimo tempo si sono visti i risultati del gradimento di opinione pubblica. Qui esiste e si è manifestata un'anomalia che va analizzata , scoperta, e combattuta perché opera per l'annullamento di una voce che abbiamo sentito, negli anni giudicata pericolosa da chi ha esercitato un potere senza risultati. Chi ha esercitato e continua ad esercitare potere non ha di sicuro operato per lo sviluppo e la crescita della società. Almeno nella parte finale di questo processo degenerativo vorremmo esser aiutati per impedire il completamento di una volontà non espressa ma esistente. La DELEGITTIMAZIONE in corso da tempo nei nostri confronti non ha dimostrato di esser produttiva di vantaggi per la collettività. CHIEDIAMO ALLO STATO DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI CHE L'HANNO DETERMINATA. Le ELEZIONI con le quali si rinnovano gli organi di governo della società, a noi non appaiono regolari. Non appaiono regolari perché si è impedito e si impedisce alla gente di conoscere realmente i risultati delle amministrazioni precedenti e le capacità ed i meriti dei candidati amministratori. L'INFORMAZIONE in questa opera di demolizione di una sana democrazia ha assunto un ruolo di tramite importantissimo e deve spiegare a quale interesse risponda il non vedere, il non sentire la presenza di soggetti attivi, legittimati a parlare ed informare l'opinione pubblica dalla loro storia. Riteniamo l'informazione una causa preponderante del disorientamento dell'opinione pubblica. Chiediamo aiuto a voi e a tutte le altre istituzioni che potranno essere coinvolte. La Costituzione è ancora vigente e noi siamo a disposizione per tutti i chiarimenti del caso.


18 giugno 2015
Il Portavoce Mario Battiglia
www.democraticilaici.blogspot.it – tel. 0187 66 714

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