sabato 21 giugno 2014

il “renzismo” conformizzato può preparare dei rischi?

Lettera al Direttore                              
Dott. Roberto NAPOLETANO
Direttore responsabile “Il Sole 24 Ore”
e p.c. Dott. Alberto Orioli – Dott. Stefano Folli     

    Oggetto: il “renzismo” conformizzato può preparare dei rischi?


Giovedì 19 giugno, durante il programma di Lilli Gruber, sono stato toccato dalle Sue decise posizioni a sostegno del “renzismo”. Non è scetticismo ma non può neanche essere fiducia piena. Sono cresciuto nella cultura Lamalfiana ed in quella Spadoliniana ed ancor prima in quella Mazziniana. Nel nostro Paese passiamo disinvoltamente da un disastro all’altro e non riusciamo ad acquisire la cultura della verifica, del rigore, dovendo trattare dell’interesse generale. Vige la tendenza a sorvolare su mali profondi, vasti e radicati farfugliando sempre di un futuro probabile.
Il debito pubblico è crescente, la disoccupazione è crescente, l’evasione fiscale dovrebbe essere una vergogna, la corruzione appare inestirpabile, il conformismo pure. Si sta allargando ora il “renzismo” che rastrella tutto il loglio “sul mercato”. A differenza di Grillo che non ha distinto fra “grano e loglio” della politica … Renzi sta incamerando tutto e gli obbiettivi immediati non appaiono i più appassionanti. GRILLO ha spaventato … RENZI ha allargato la speranza. Ma se restiamo ai fatti non sono spariti  gli obbiettivi della lotta all’incompatibilità, al sistema regionale, alle ingiustizie, alle carenze della Scuola. Qui servirebbe una moderna “NORIMBERGA” per recuperare un passo col quale raccogliere o “inventare” almeno i vincitori. È il momento del riformismo concreto, della volontà, della velocità ma, per quello che è possibile, dev’essere anche il momento della verifica sulle credibili volontà di cambiamento. Se sono tutti “renziani”, senza verifica di inventario, noi potremmo  rinunciare alla cultura del dubbio? Ed i giovani potrebbero rinunciare alla tentazione dell’emigrazione?
È mancata, per vent’anni, la volontà di programmazione, di coerenza, di contrasto alla corruzione, di verifica e si continua ad inquinare il momento elettorale con un’informazione “drogata”. Imperversa la censura e si continua ad emarginare e a vedere come “appestati” quelli che hanno richiesto periodicamente verifiche, recuperi, libertà e giustizia. Siamo alla giustizia denegata!
Oggi, il discrimine, fra protesta e fiducia appare molto labile e le istituzioni meriterebbero un rafforzamento profondo. Se la fiducia, per un motivo qualsiasi, dovesse cedere il passo, non resterebbe che la protesta, magari non governata. Per la SCUOLA, molto più dei tetti o quanto dei tetti occorrerebbe parlare di recupero dell’insegnamento dell’educazione civica, della storia dell’arte, della storia patria. La cultura laica deve recuperare la capacità di essere libera e di dare sostegno a chi si è impegnato e si sta impegnando a sostenere in concreto le azioni etiche destinate all’interesse generale. Così la Chiesa ha imparato a fare santi personaggi contemporanei, mentre nella società civile si è creato un “tappo” inesorabile, di diversa composizione, contro chi ha voluto e saputo nuotare contro corrente. Non è storia vera! Ai tempi di UGO LA MALFA e fino ai giorni di GIOVANNI SPADOLINI certe caratteristiche trovavano almeno spazio nelle cronache locali ed in quelle nazionali e la gente sentiva che c’era ancora qualcosa di "roccioso". Oggi, nonostante i perduranti apprezzamenti di CARLO AZEGLIO CIAMPI non si riesce a far conoscere il pensiero di Movimenti, Associazioni … che stanno ancora producendo concreta speranza. E come fanno a crescere! La perdurante e costante lotta alla corruzione viene scientificamente diluita, non valorizzata fino a farla apparire permeata nell’intero sistema. Si tende ad attribuire i valori del bene ad un “renzismo” generico non ben definito e si trascurano gli esempi concreti, sperimentati di lotta decisa alla corruzione. Siamo immersi nelle contraddizioni. Stiamo correndo, correndo verso dove? Non ci si pone il problema di una mediazione! Non si trova una mediazione nel Paese, mentre la rappresentanza, c’è la tendenza a riconoscerla per periodi sempre più brevi. Abbiamo presentato un ESPOSTO  al PRESIDENTE della R.I. due anni fa. È molto articolato, puntuale, ricco di allegati documentati. È sul nostro blog. Non se ne è voluto parlare. Lei ha scritto “VIAGGIO IN ITALIA” sento che vorrebbe incontrare l’Italia. Venga a La Spezia ed in Liguria. Il nostro blog vuole salvare fiducia nella democrazia, nelle istituzioni, sta chiedendo a tutti coerenza, apertura, volontà di confronto, serietà. Anche noi vorremmo essere “renziani” ma chi ci ha rifiutati nel passato, continua immotivatamente, a non riconoscerci oggi! Venga in questa Italia! Potremmo trovare una soluzione perché altrimenti i dubbi sul “renzismo” potrebbero essere legittimati. Vorremmo vederne rafforzati gli aspetti di trasparente verità per il Popolo sovrano.

20 giugno 2014                            

Il portavoce Mario Battiglia                                       
Via Serravalle n5, 19034 Ortonovo SP
 

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