giovedì 26 marzo 2015

Manifesto elettorale dei DemocraticiLAICI

I DemocraticiLAICI , in questo momento così tristo vogliono aprire un discorso particolare con gli elettori insoddisfatti … sfiduciati ... rassegnati. Ci sentiamo "malconci" come voi!
Non riusciamo, però, a metterci l'anima in pace. Non possiamo mollare. Ci sentiamo ancora all'attacco, non in prima linea, come vorremmo, ma l'età e le condizioni complessive sono di una certa natura. Stanno arrivando le elezioni regionali in LIGURIA . L'andamento appare il solito. Abbiamo ancora voluto spremere le nostre meningi per far capire, ancor di più, chi siamo e che cosa vorremmo, ancora oggi. 

Chi siamo?
Dopo l'entrata in vigore della legge 81/93 … è emersa in tutta la sua virulenza l'insufficienza dei Partiti e dei Sindacati. Gli art.49 e 50 della Costituzione, dall'origine sono congelati e di fronte all'inerzia delle Autorità locali che non rispondono … abbiamo inoltrato un primo ESPOSTO alla Presidenza della R.I. il 25 luglio 2012. Lo abbiamo ripetuto il 9 febbraio 2015, al nuovo Presidente On. Sergio MATTARELLA perché le Camere, nel loro iter riformatore, siano convinte ad esaminare la situazione elettorale anche del territorio oltre che quella nazionale e perché si ritorni all'INFORMAZIONE corretta e completa dei cittadini, soprattutto prima delle elezioni. Da anni combattiamo abusi ed omissioni flagranti e nessuno ha ancora provveduto né a sanzionare né ad adeguare. È una vergogna! I partiti non hanno saputo rappresentare le istanze della gente e i Politici hanno finito per tutelare, in primis, se stessi. Chi ha continuato a tutelare gli interessi del Paese è stato considerato ingombrante dai più ed ha finito per essere considerato inutile anche dagli elettori, perché minoranza. Non è di sicuro la strada per ridare respiro alla DEMOCRAZIA. Siamo fra quei LAICI che hanno preferito lavorare per una migliore organizzazione della società, tramite quella cultura che più aveva lavorato per una costruzione equilibrata e non secondo la concezione di un polo o dell'altro. Con le scelte nazionali si è finiti, in Italia, per non aver più una rappresentanza in EUROPA che è il momento più alto di equilibrio nel mondo per i valori raggiunti e nel momento in cui, più metà dell'elettorato, in Italia, mostra la propria complessiva insoddisfazione. C'è di sicuro qualcosa da rivedere! Con quello che abbiamo scritto e denunciato per vent'anni crediamo di poter aver argomenti con cui confrontarci.
Da dove veniamo?
I nostri “maggiori” erano fra quelli che hanno voluto il confronto “completo” come base reale del governo, che avevano voluto la partecipazione, il rispetto delle minoranze, non la dittatura della maggioranza. I risultati piano piano, in questi ultimi vent'anni, non appaiono di sicuro soddisfacenti. Avevano scelto la GIUSTIZIA nella LIBERTÀ. Non abbiamo più né giustizia né libertà. Non abbiamo DIRITTI e DOVERI ma solo DOVERI . Avevamo pensato che prima di annullarci in un polo o nell'altro che avevano tradizioni “verticistiche” o “liberiste” bisognasse far decantare ed eliminare le esasperazioni del passato. Non è che noi ci siamo disimpegnati. Abbiamo difeso le nostre idee ed abbiamo cercato di assemblare quelli che potevano riconoscersi nelle nostre IDEE. Hanno prevalso gli altri con l'aiuto di tanti nostri amici. Fondammo due strumenti con l'intendo di allargare le nostre idee nel Paese e nacquero:

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Sono vent'anni che lavoriamo nella zona Apuo-Lunense, in collegamento con amici di tutta Italia e siamo ancora qui. Le nostre idee non hanno vinto perché non potevano vincere a confronto di un metodo instaurato da altri che escludeva un profondo e corretto metodo che privilegiasse l'interesse generale del Paese. Non abbiamo vinto. Le maggioranze quali risultati hanno portato? Gli elettori non potrebbero capire che la nostra scelta potrebbe portare quei rimedi e quelle cure necessarie per il cambiamento? Noi pensiamo che l'impegno più alto da perseguire dovrebbe essere una rimeditazione sulle riforme in corso per garantire che le impostazioni da assumere siano quelle più rispettose delle intere idee culturali.
 
Che cosa vogliamo, oggi?
Vogliamo salvare la Democrazia e la Repubblica … nel PAESE e in EUROPA. Vogliamo riportare le ISTITUZIONI a servizio dei Cittadini. Vogliamo far crescere la coscienza civile nelle giovani generazioni e per questo continuiamo ad impegnarci, assiduamente, nelle scuole. La CORRUZIONE e l'INIQUITÀ sono sempre state le nostre bestie nere e non abbiamo mai smesso di combattere. Come fanno gli elettori a non riconoscere i nostri slogan, i nostri rimedi, le nostre idee che proponiamo da sempre? Possono accusarci di non aver “informato”, di aver “mentito”, di aver curato “interessi personali”? Di sicuro, oggi, occorrono ALLEANZE. Spesso ci siamo fidati di chi diceva di apprezzare il nostro lavoro. Spesso ci siamo fidati di chi diceva di essere nostri amici. La politica, per noi, richiede COLLEGIALITÀ … TRASPARENZA … LEALTÀ. Con l'aiuto di DIO e del POPOLO crediamo che si possa risalire.
Siamo a disposizione per confrontarci!www.democraticilaici.blogspot.it
 giovedì 26 marzo 2015

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